ARRIVA UN FRATELLINO. COME GESTIRE IL SONNO CON PIÙ FIGLI

 

L’arrivo di un secondogenito è un’esperienza molto forte all’interno di un sistema familiare sia per i genitori, sia per chi diventerà fratello o sorella. È chiaro che si pone subito, per il nuovo nucleo, l’esigenza di un altrettanto nuovo equilibrio, sia di giorno sia di notte.

All’interno di questo articolo cercherò di evidenziare gli aspetti salienti della gestione del sonno quando i figli sono più di uno. La scelta dei vari punti deriva dalle richieste di consulenza che mi sono giunte in questi anni relativamente a tale questione.

1. Il figlio più grande vuole ritornare a dormire in camera con i genitori e il fratellino. Può darsi che con l’arrivo di un neonato, che dorme accanto al letto di mamma e papà, anche il più grande chieda lo stesso trattamento, nonostante oramai sia già abituato da parecchio a dormire da solo nella sua stanza. Per chi è in attesa del secondogenito il consiglio è quello di preparare il bambino dicendogli che il fratellino, per un primo periodo, dovrà dormire vicino alla mamma, proprio come è accaduto a lui. È importante spiegare che questo bisogno è legato al fatto che si sveglierà tante volte per essere allattato, per esempio. È opportuno rassicurare il piccolo sul fatto che prima della nanna ci sarà un momento di coccole speciale tutto per lui. Una buona idea potrebbe essere quella di mettere la culla nella stanza dei genitori prima della nascita del fratellino, in modo che il piccolo inizi ad abituarsi al fatto che il nuovo arrivato dormirà nella stessa camera con mamma e papà. Passiamo a considerare la possibilità che il nostro primogenito chieda di trasferirsi anche lui in camera con mamma e papà una volta nato il fratellino. In questo caso il mio suggerimento è di ascoltare la sua richiesta cercando di capirne le motivazioni e se i nostri tentativi di convincerlo a rimanere nella sua stanza sembrano vani direi di non insistere, optando invece per la scelta di accettare la sua proposta. Mantenere un atteggiamento tranquillo, accogliente e non preoccupato sarà importante per lui. Sentirsi accolti nella stanza di mamma e papà avrà un effetto rassicurante e sarà probabilmente una sistemazione provvisoria! A questo punto la proposta potrebbe essere quella di prendere un nuovo materasso, per esempio, andrà bene anche uno gonfiabile, e di posizionarlo nella camera di mamma e papà. Il consiglio è di non trasferire il lettino dalla cameretta alla camera dei genitori in modo da lasciare al bambino la possibilità di tornare nella propria camera quando vuole, eventualmente anche durante la notte. Inoltre, se il piccolo è abituato a trascorrere la notte da solo nel suo letto e desiderate che questa abitudine non venga persa, sarà bene, nonostante accettiate che venga a dormire nella vostra camera, tenere separati gli spazi per il sonno di ogni membro della famiglia. Perciò: Emanuele dorme nel suo materasso gonfiabile, Sara nella sua culletta e mamma e papà nel loro lettone.

2. Decidere di “spostare” il piccolo in camera con il grande. In linea di massima consiglio di optare per questa scelta quando i risvegli notturni del più piccolo sono meno numerosi, per evitare che il più grande venga svegliato dal fratellino. Detto ciò, probabilmente dovremmo fare i conti con la propensione all’ospitalità del più grande! È importante che la scelta sia condivisa in modo da non rischiare di “invadere” gli spazi di chi ha già occupato la cameretta. Spesso i fratelli più grandi sono contenti di accogliere i più piccoli in camera, si sentono responsabili e questo li gratifica molto. Affidare al più grande compiti di accudimento di un fratello minore può dargli un senso di competenza e di importanza verso i suoi genitori. Per questo motivo possiamo incoraggiare l’accettazione del fratellino ricordandogli che lui è il maggiore e che perciò potrà “badare” e accudire il più piccolo.

3. Dormire nello stesso letto tra fratelli. Spesso mi è stato chiesto se fosse una buona idea far dormire insieme fratelli e sorelle (con questo intendo sia sorelle insieme, sia fratelli insieme, sia fratelli e sorelle insieme). Sinceramente non ho una risposta. Se sia una buona idea ce lo diranno loro che sono direttamente coinvolti, ma ancor di più le loro abitudini e quanto il loro sonno è capace di resistere agli eventuali “urti” fraterni. Ho conosciuto famiglie che, entusiaste di far dormire i loro piccoli insieme, si sono poi ritrovate a doverli successivamente separare in quanto durante la notte sembravano misteriosamente aumentati i risvegli notturni, spesso di entrambi. Ebbene, l’arcano è presto svelato. I bambini si muovono moltissimo durante la notte e questi movimenti si trasformano inevitabilmente in calci e pugni che, ahimè, producono risvegli in chi li riceve. Probabilmente sarà capitato anche a voi di ricevere qualche calcione durante la notte dormendo con vostro figlio! Un altro aspetto da considerare sono le abitudini serali. Dormire insieme potrebbe essere un’esperienza molto piacevole, ma anche molto eccitante. Perciò sarà bene chiedersi se questa situazione potrebbe interferire con la loro capacità di rilassarsi in fase di addormentamento. In ultimo, è bene evitare di far dormire un neonato con un fratello più grande come norma di sicurezza per la prevenzione della SIDS .

4. Mettere a letto più figli. Un altro tema caldo riguarda come gestire il momento della messa a letto quando i figli sono più di uno. In questo caso l’ideale è che i genitori si occupino ognuno di un figlio. Questo però non sempre è possibile, se al momento della nanna è presente solo su un genitore. In questo caso si può optare per la “messa a letto in tandem” oppure per la separazione dei momenti. Se i piccoli sono vicini d’età è sicuramente più semplice metterli a letto insieme adottando con entrambi gli stessi rituali. Se sono lontani d’età o hanno orari diversi allora è consigliabile dedicarsi alla messa a letto prima di uno e poi dell’altro. Riporto l’esperienza di Marica, mamma di Giacomo (tre mesi) e Alessandra (tre anni e mezzo). L’idea del tandem mi è molto piaciuta, nonostante Giacomo e Alessandra abbiano età diverse. Ho deciso di non lasciare Giacomo da solo mentre leggo le storie ad Alessandra. Ho pensato di far coincidere il momento della poppata di Giacomo con la lettura delle storie della buona notte per Alessandra. Devo dire che mi sono trovata bene con questa soluzione…almeno per ora!

5. Un’attenzione alla fase diurna. Per concludere mi sento di suggerire di prestare attenzione a ciò che succede durante il giorno, a come incide la presenza di un fratello più piccolo nella vita del più grande. Spesso alcune richieste in fase serale-notturna del fratello maggiore sono legate alla ricerca di uno spazio di attenzione. Perciò è importante osservare quello che accade di giorno e considerare eventuali “capricci” e “regressioni” come l’espressione di un bisogno e la richiesta di un aiuto per adattarsi alla nuova situazione.

 

E tu che scelta hai fatto? Se vuoi condividere la tua esperienza lascia un commento!