Molte richieste di aiuto rispetto al sonno dei bambini arrivano proprio nel momento di reinserimento lavorativo delle mamme.
Il ritorno al lavoro delle madri dopo il periodo di maternità è vissuto spesso con angoscia e preoccupazione,
soprattutto per il timore di non essere sufficientemente riposate.
Recenti studi sulle famiglie, in cui entrambi i genitori lavorano e sono impegnati nell’avanzamento di carriera, riportano come le donne continuino ad essere coloro che nella coppia attuano più rinunce e come siano iperimpegnate nella gestione degli impegni famigliari e lavorativi.
Le questioni poste in genere riguardano:
– la gestione delle poppate notturne e anche diurne,
– l’addormentamento diurno del piccolo con altre figure diverse dalla mamma,
– l’anticipazione della sveglia al mattino per andare al lavoro,
– il timore di non riuscire a sostenere il carico della giornata lavorativa per mancanza di sonno e di riposo.
Vediamo tali situazioni nello specifico.
Gestione delle poppate notturne. Allattare il piccolo durante la notte per tante mamme significa svegliarsi molte volte, anche ogni ora. Il sonno frequentemente interrotto causa stanchezza e mancanza di riposo generando il timore di non riuscire ad affrontare al meglio la giornata lavorativa. Ed in queste situazioni le madri si ritrovano con enormi dilemmi riguardati per esempio la volontà di continuare ad allattare e nello stesso tempo il desiderio di ritornare a dormire come una volta!
Gestione delle poppate diurne. Le madri in procinto di tornare al lavoro che allattano a richiesta i loro piccoli, temono di perdere e di far perdere al proprio figlio questo privilegio con conseguenze non solo in termini di diminuzione del contatto madre-bambino, ma anche nella produzione del latte.
Addormentamento diurno del piccolo con figure diverse dalla mamma. Molti piccoli sono abituati ad addormentarsi esclusivamente con le mamme sia di giorno che di notte. Il rientro al lavoro delle mamme genera in queste ultime il timore che i piccoli non riescano a riposare durante il giorno e che siano di conseguenza più nervosi ed irritabili.
Anticipazione della sveglia al mattino. Specie nelle situazioni in cui l’allattamento notturno è ancora presente ed è frequente, le mamme e i loro bambini si riservano di dormire di più al mattino. Ossia le madri si concedono di riposare con i tempi del loro piccolo. Chiaramente con il ritorno al lavoro questi tempi dilatati potrebbero venire meno rischiando così di essere ancora più stanche!
Timore di non sostenere la giornata lavorativa. Il risultato di quanto detto fin’ora è che le madri in procinto di tornare al lavoro hanno molti timori non solo rispetto alla gestione del piccolo, ma anche riguardo alla possibilità di reggere adeguatamente la giornata lavorativa.
Ecco alcuni consigli per le mamme:
– se la situazione rispetto alla gestione dell’allattamento vi dà pensiero considerate la possibilità di consultare un’esperta in allattamento
– se le vostre poppate diurne sono ancora frequenti e non avete intenzione per il momento di smettere di allattare, armatevi di tiralatte da portare al lavoro; questo vi consentirà di fare scorte da lasciare per quando non ci sarete
– aprite un dialogo con il partner su ciò che vi preoccupa ed insieme stilate un elenco delle situazioni da risolvere e concentratevi su quelle più urgenti
– siate sicure della scelta individuata per l’accudimento del piccolo quando siete al lavoro. Che sia il nido, la tata o i nonni quello che importa è che vi sentiate serene della decisione presa
– se avete la possibilità optate per un ritorno graduale al lavoro, privilegiando per esempio un orario part time
– concordate con il partner nuove strategie per la gestione notturna del piccolo
– se avete deciso di modificare alcuni aspetti nella routine e nelle pratiche legate al sonno fatelo in anticipo. Ricordate che cambiare le abitudini potrebbe richiede tempo e gradualità
– assicuratevi più tempo per il riposo, eventualmente considerate la possibilità di modificare alcune vostre consuetudini. Per esempio potreste decidere di anticipare l’orario in cui andate a dormire
– chiedete più aiuto e sostegno nella gestione della casa e delle faccende domestiche durante il giorno
– ridimensionate i vostri compiti e l’eventuale tendenza al perfezionismo. Non è proprio il momento di fare le super mamme e le super donne!
Quali sono o sono state le tue paure e le tue difficoltà al momento del reinserimento lavorativo? Condividi le tue esperienze insieme a noi qui nei commenti!
Sono tornata al lavoro quando mio figlio aveva 3 mesi, per fortuna part time (tre giorni a settimana) ma con un lavoro nuovo, quindi assai stancante e stressante! Mio figlio si sveglia per poppare ogni 2 o 3 ore, e anche dopo aver interrotto allattamento (ai suoi 9 mesi) ha continuato a svegliarsi più volte per notte.. ha cominciato a dormire tutta la notte da pochi giorni, cioè più di un anno dopo il mio ritorno al lavoro!! È stato estenuante, inutile nasconderlo. Quello che mi ha salvata è stato andare a dormire con lui alle 20/20:30, dormire di più il mattino quando non lavoravo, spesso fare una siesta al ritorno dal lavoro .. però questo ritmo è un po’ deprimente, perché non si fa altro che lavorare e dormire .. nel 2020 non ci sono stati così tanti eventi a cui rinunciare, cosa che ha sicuramente semplificato la cosa in un certo senso .. non ho consigli da dare, vorrei solo dire che sentirsi esausta e stufa e desiderare 3 giorni di vacanza senza figli non è sinonimo di essere una cattiva madre! Anzi se potete permettervelo, fatelo!
Sara
Grazie per la condivisione Sara