Gli aiuti per dormire riguardano una o più azioni (per esempio addormentarsi al seno o al biberon, facendosi cullare, utilizzando determinati rituali) che si rivelano utili per assicurare il sonno al piccolo.
Alcune modalità che sembrano adeguate per un periodo, col passare del tempo possono risultare inefficaci e condizionare qualità e continuità del sonno.
Facciamo un esempio. Un neonato che si addormenta poppando trova nella suzione un sistema efficace per rilassarsi. Un bambino di quindici mesi, che continua ad utilizzare la poppata per addormentarsi, potrebbe rimanere “fissato” a questo particolare metodo di acquietamento e non avere occasione di sperimentare modalità alternative consolatorie, volendo anche più autonome.
Mi rendo conto che l’argomento possa suscitare non poche discussioni e ci tengo a precisare che nessuna modalità di acquietamento è di per sé “sbagliata” anche quando si tratta di bambini più grandi. Il fatto da tenere in considerazione è che alcuni aiuti, a seconda delle età, possono condizionare il sonno del bambino in termini, per esempio, di perdita di continuità.
Ciò che può succedere con l’avanzare dell’età del bambino è che alcuni aiuti rivelatisi efficaci nei primi periodi di vita, ad un certo punto inizino a non essere più in grado di assicurare la stessa qualità del sonno al piccolo. Ossia è facile che accada che il bambino svegliandosi nel cuore della notte richieda per esempio di poppare, essere cullato, essere portato in giro con il passeggino per riprendere sonno.
Ovviamente ci sono bambini di due anni che poppano e continuano il proprio sonno per tutta la notte, senza interruzioni e alcuni che allo stesso modo vengono cullati al momento della messa a letto e continuano a dormire beatamente fino al mattino. Per esperienza, ammetto che sono pochissimi!
Vediamo alcuni aiuti per dormire che con la crescita possono rivelarsi poco utili a favorire un buon sonno.
– Addormentarsi al seno o al biberon
Giorgio è un bambino di 15 mesi. Da neonato è stato abituato ad addormentarsi con un biberon di latte, ma crescendo (intorno ai 6-7 mesi) ha iniziato a chiederne più di uno la sera e la notte uno ogni ora e mezza, per potersi riaddormentare. I genitori hanno così pensato di sostituire il biberon di latte con uno di tisana, per paura che il piccolo si appesantisse con il latte. La sostituzione dei liquidi non ha modificato la situazione notturna dei risvegli. Giorgio ha continuato a svegliarsi ogni ora e mezza e a chiedere il suo biberon di tisana per riaddormentarsi. In questo caso Giorgio ha compiuto una chiara associazione tra sonno e poppata attraverso il biberon, ossia ha manifestato il bisogno del biberon per potersi riaddormentare durante i suoi normalissimi risvegli fisiologici .
– Addormentarsi facendosi cullare
Marta è una bambina di 10 mesi. Fino a circa 6 mesi si è sempre addormentata poppando al seno. Quando la mamma ha deciso di sospendere le poppate notturne, ha trovato come strategia alternativa per farla addormentare quella di cullarla in braccio. Il risultato è stato che Marta ha iniziato a chiedere di essere cullata per sempre più tempo in fase di messa a nanna e durante i risvegli non c’era altro modo di farla riaddormentare se non portandola in giro in braccio. La mamma si sentiva molto affaticata soprattutto perché la bambina cresceva e sostenerne il peso, per anche un’ora di fila, era per lei davvero stancante. Sostanzialmente la situazione di Marta non è granchè differente da quella di Giorgio. Entrambi necessitano di specifiche modalità sia per addormentarsi che per riaddormentarsi durante la notte, modalità che richiedono sempre l’intervento del genitore.
Come interrompere alcune associazioni con il sonno?
1. Variare le modalità di accompagnamento al sonno. Un bambino di 3-4 mesi ha bisogno dell’aiuto del genitore per addormentarsi ed è difficile che da solo riesca ad autoconsolarsi. A questa età possiamo cercare di variare le modalità di accompagnamento al sonno, in modo che con la crescita non sviluppi un’associazione troppo forte con un particolare modo di addormentarsi. Possiamo, per esempio, fare in modo che a spasso si addormenti in fascia o nella carrozzina, che la sera si addormenti una volta con la poppata ed una volta con le carezze.
2. Far intervenire il papà. Potrebbe essere molto importante fare in modo che ogni tanto sia il papà a mettere a letto il piccolo, in modo da variare la modalità di addormentamento ed evitare che la mamma diventi l’unica persona in grado di conciliare il sonno al piccolo.
3. Staccare delicatamente il piccolo dal seno prima che si addormenti. È molto facile ed anche del tutto normale che un bimbo, specie nei primi mesi di vita, si addormenti mentre fa la sua poppata. E per lui e, spesso anche per la mamma, non c’è niente di più piacevole. Dormire e poppare è una delle associazioni che si instaurano più velocemente e frequentemente. Ci tengo a precisare che non si tratta di un vizio o di una “cattiva abitudine”, ma semplicemente di una modalità che potrebbe consolidarsi nel tempo. Se ci teniamo a variare i modi in cui il piccolo si addormenta possiamo ogni tanto provare a staccarlo delicatamente dal seno prima che cada in un sonno profondo (questo anche nei primi mesi di vita). Possiamo cullarlo dopo la poppata e poi provare a metterlo nel lettino.
4. Separare il momento della poppata da quello della nanna. Specie con i bambini più grandi, poppatori notturni instancabili, potrebbe essere d’aiuto distanziare il momento della poppata serale pre-addormentamento dal momento in cui si va a dormire. Questo significa provare ad anticipare la poppata di un quarto d’ora, mezz’ora e se fosse possibile scegliere un luogo diverso rispetto al letto e/o alla camera in cui si dorme.
5. Cullare il bambino senza farlo addormentare in braccio. Molti bambini imparano ad addormentarsi in braccio, cullati. Anche in questo caso, come per la poppata, potrebbe con il tempo instaurarsi un’associazione. Per aiutare il piccolo ad addormentarsi da solo senza aver bisogno di essere cullato possiamo provare a cullarlo fino a quando non è quasi addormentato per poi metterlo nel su lettino ancora cosciente.
6. Rispettare gradualità nei cambianti. Quando tentiamo di modificare un’abitudine o rompere un’associazione con il sonno è molto importante porsi in maniera calma, gentile e paziente. Il principio è rispettare i tempi del bambino sia considerando la fase di crescita, sia i passi che si compiono quotidianamente. Ogni bambino è a sé, così come lo è ogni periodo della sua crescita ed anche ogni genitore è fatto a suo modo. Consideriamo tutti i fattori che possono condizionare e favorire un cambiamento prima di porci obiettivi che rischino di essere poco realistici. Seguiamo la regola delle “due settimane di tempo” per provare ad attuare un cambiamento. Passato questo periodo tiriamo le somme, valutiamo ed eventualmente aggiustiamo il tiro!
Mia figlia 9 mesi si addormenta nella culla..da sola o deve tenermi la mano ma io o il papà dobbiamo stare vicino a lei altrimenti piange. La notte si sveglia 2/3 volte e per riaddormentarsi devo darle la mano.
Emanuele, 6 mesi, si addormenta cullato in braccio o passeggiando in braccio o a volte è capitato poppando.. Sempre intorno alle 21,massimo 22,ancora adesso.. Dormiva anche 6 ore di fila quindi si svegliava una volta per poppare.. Ho iniziato lo svezzamento da un mese circa,ed è qualche giorno che dopo essersi addormentato si sveglia 4/5 volte di seguito piangendo..a volte si consola solo con il seno.. E poi si sveglia quasi ogni ora.. In teoria sta mettendo i denti.. Ma se non fosse quello il motivo?
Ah dimenticavo, con il papà si addormenta ma molto di rado prima di andare a letto la sera
Grazie
Cristina, non è sempre facile individuare i motivi dei risvegli nei bambini. Sappiamo che esistono momenti della crescita che costituiscono dei “punti salienti” in cui il bambino, alle prese con le sue nuove conquiste, appare più attivo sia di giorno che di notte. Potrebbe essere che Emanuele stia vivendo uno di questo momenti. Inoltre altri fattori possono giocare il loro ruolo (abitudini, temperamento, aspetti di natura fisiologica e organica). Tra i vari tentativi che vengono compiuti per aiutare i bambini a riaddormentarsi facilmente durante la notte, uno dei più utilizzati è la poppata. E chiaramente non c’è niente di male in questo! Bisogna solo tenere presente che il bambino potrebbe in questo modo compiere un’associazione (sonno-allattamento) e aver bisogno di poppare quando la notte si sveglia per potersi riaddormentare.
buongiorno Dottoressa,
la mia bimba di un anno non ha mai avuto grandi problemi ad addormentarsi, negli ultimi mesi sono sempre stati sufficienti 10 minuti, in braccio e con il dito in bocca (il ciuccio non l’ha mai voluto!).
ha 2-3 risvegli a notte e con una breve poppata si riaddormenta subito.
e fin qui tutto bene.
il problema è emerso da un paio di settimane, quando sempre più frequentemente in almeno 1 dei risvegli (l’addormentamento serale invece è rimasto invariato, sia come modalità sia come facilità) la poppata non è più sufficiente e serve cullarla in braccio per anche un’ora (non piange, ma sta con gli occhi spalancati, piange non appena la rimetto giù nel lettino).
pensa possa essere una fase o ritiene sia necessario iniziare ad apportare qualche modifica ai nostri comportamenti?
grazie mille
Salve Luisa, potrebbe essere una fase così come una conseguenza di eventuali cambiamenti nelle routine o nei pisolini diurni per esempio. Il sonno può essere condizionato da una serie di fattori, anche minimi a volte. Provi a prestare attenzione se durante il giorno si è modificato qualcosa (ritmi, attivazione motoria generale, abitudini, alimentazione, ecc.). Se la situazione persiste mi contatti pure privatamente.
Nostro figlio 6 mesi, da un po di settimane si sveglia più spesso rispetto a prima. Si addormenta da solo nella culla oppure basta stargli vicino, ma quando si sveglia ha bisogno del ciuccio e richiama la nostra attenzione. Non piange ma se non andiamo non si addormenta anzi prende il ciuccio ci gioca e si gira be rigira. Cosa possiamo fare?
Maddalena, il piccolo che mi sembra già abbastanza autonomo rispetto al sonno, probabilmente ha bisogno del vostro aiuto quando perde il ciuccio…questione del tutto normale. Crescendo imparerà a rimetterselo da solo e probabilmente non necessiterà più del vostro intervento 🙂
Mio figlio Alfredo ha 20 mesi. Lui associa il sonno alla poppata infatti nei suoi risvegli notturni vuole il seno e se non basta lo devo cullare il braccio. Il problema è che oramai si sveglia almeno sette otto volte a notte e pure cullarlo in braccio si è fatto faticoso. Vorrei cambiare il modo in cui si addormentava ma non so come fare senza farlo piangere e disperare.
Annalisa sicuramente la situazione è proprio questa: il piccolo ha bisogno della poppata per riaddormentarsi. Per poter modificare la sua modalità di addormentamento dovremmo pianificare una strategia che tenga conto oltre che della sua età, delle sue abitudini e delle vostre familiari, delle sue preferenze, del suo temperamento e della vostra disponibilità al cambiamento. Sentiamoci privatamente adriana.saba30@gmail.com
Salve, mia figlia di due mesi dorme solo in braccio sia di notte che di giorno, e si addormenta quasi unicamente al seno. Durante il giorno mi sono organizzata con una fascia in modo da poter avere le mani libere, mentre di notte dorme appoggiata sul mio petto. Ho tentato di modificare questa abitudine mettendola nella culla o nella navicella sia prima di addormentarsi che durante il
Sonno profondo, ma in entrambi i casi dopo pochi minuti si risvegliava terrorizzata e piangendo. In seguito a queste mie prove ha peraltro smesso di dormire passando tre giorni di enorme irrequietezza e pianti disperati, in cui ogni tentativo di dormire si risolveva in soli 10-15 minuti di sonno seguiti da un bruttissimo risveglio, come se avesse sviluppato diffidenza nei miei confronti temendo che la lasciassi nel passeggino o nella culla. Inoltre, mentre fino a due settimane fa durante le passeggiate dormiva beatamente fino a 3 ore nel passeggino, da quando uso la fascia non dorme più nel passeggino nemmeno quando usciamo. Devo aspettare che sia la bambina a maturare la necessità di un distacco quando sarà pronta, oppure devo attuare delle strategie per favorire questo distacco e cambiare le sue abitudini del sonno ? in quest’ultimo caso quali strategie consiglia ? grazie
Rossana, la bimba è piccola e a questa età è facile che non ci sia ancora una regolarizzazione rispetto al sonno. Mi spiego meglio: la bimba ha bisogno del contatto e della poppata per consolarsi ed addormentarsi un pò come succedeva nell’utero materno, dove il contatto era continuo così come l’apporto nutritivo attraverso il cordone ombelicale. Non tutti i bimbi seguono lo stesso percorso rispetto al sonno. Sicuramente una regolarizzazione spontanea ci sarà, ma alcuni miglioramenti per accompagnarla verso una maggiore continuità nel sonno si possono ottenere con gradualità e attraverso tentativi che siano in linea con i bisogni della piccola. Se vuole mi contatti privatamente così ne parliamo in modo più approfondito adriana.saba30@gmail.com
Buongiorno dottoressa, mia figlia di quasi 8 mesi ultimamente fa fatica ad addormentarsi la sera…È super energica e vuole sempre giocare urlando e ridendo anche se ha sonno.solo dopo la poppata di mezzanotte si addormenta.
Poi un’altra cosa non vuole mai stare da sola a giocare e quindi richiama l’attenzione piangendo e volendo stare sempre in braccio.
Come bisogna comportarsi? A volte la lascio piangere per non darle l’abitudine ma continua finché non ti sfinisce!
Grazie
Buongiorno Anna, un pò per l’età un pò per suo temperamento la piccola la sera potrebbe fare più fatica a congedarsi dall’ambiente intorno a lei. Per questo le direi che una routine costante e ben organizzata potrebbe esserle d’aiuto. Rispetto alla richiesta di vicinanza in genere i bambini hanno quasi sempre “la meglio” nelle “lotte” genitore-figlio. Perciò meglio evitare l’approccio “duro”. Piuttosto cercherei con gradualità di lasciarla fare da sola (esempio: i primi 10 minuti con mamma e poi gli ultimi 5 di gioco da sola e via via provando ad allungare questi ultimi tempi).
La mia bambina di 11 mesi non è mai stata molto dormigliona ma ultimamente sta dormendo sempre meno e non sappiamo come fare. È abituata ad addormentarsi dondolata sul passeggino e ogni sera prima di dormire fa una tragedia. Di solito va a letto verso le 22.00 ma alle 4 del mattino è già sveglia! E si contano sulle dita della mano le volte in cui riusciamo a riaddormentata… Anche durante il giorno non riposa moltissimo: fa due riposini di un’ora ciascuno…
Non so se in questo momento possa essere colpa della dentizione o uno scatto di crescita ma fra un po’ la bambina compie un anno e praticamente non ha mai dormito una notte intera! Sono veramente tanto stanca e non ho proprio di idea di come risolvere questa situazione
Buongiorno Elena, avrei bisogno di conoscere meglio la situazione della piccola (es. riposini, attività diurne, modalità di addormentamento, ciuccio si o no) per poterle dare qualche suggerimento. Mi contatti privatamente per un confronto adriana.saba30@gmail.com